Il Ponte Girevole di Taranto (o Ponte San Francesco di Paola), che collega il Borgo Nuovo con l’Isola Madre (o più semplicemente l’Isola), sovrasta un canale navigabile e viene eretto nel lontano 1887. Non tutti sanno, però, che l’Isola è il frutto del duro lavoro dell’uomo: essa viene realizzata, per scopi difensivi, durante le invasioni saracene quando gli abitanti di Taranto iniziano a scavare un doppio canale all’interno del fossato del Castello Aragonese. L’opera viene poi rivista da Federico I d’Aragona, nel 1481, al fine di sventare un probabile attacco turco, ma la svolta vera e propria arriva molti anni dopo. La struttura, in legno e metallo, viene demolita nel 1885 e due anni dopo (23 maggio 1887) l’ammiraglio Ferdinando Acton inaugura il primo Ponte Girevole in ferro.
Nel 1957 il complesso è oggetto di nuovi interventi di ammodernamento e tra questi non possiamo non citare l’introduzione di un funzionamento di tipo elettrico; l’inaugurazione si tiene, alla presenza del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, nel 1958 e l’opera viene dedicata a San Francesco di Paola (protettore della gente di mare).
Il ponte, lungo 90 metri, largo 9 e del peso di 1600 tonnellate, viene oggi aperto in rare occasioni e in un’atmosfera estremamente suggestiva; ciò accade al passaggio delle grandi navi e nel mese di maggio quando, per celebrare il Santo Patrono di Taranto (San Cataldo), viene organizzata un’incantevole processione marittima.
Il ponte girevole è, senza ombra di dubbio, uno dei principali simboli della nota località pugliese ed è un importante esempio d’ingegneria navale. Molti giovani lo considerano, infine, una sorta di Ponte Milvio: le coppie innamorate che vi passeggiano fissano, difatti, i lucchetti alla sua ringhiera per poi gettarne le chiavi nel canale.
La sua apertura al passaggio dalle navi richiama, fin dai tempi antichi, numerosi spettatori e neppure Gabriele d’Annunzio è potuto rimanere indifferente di fronte a tutto ciò e per questo ha deciso di rendervi omaggio in una delle sue opere.